La decontribuzione Sud rappresenta un'agevolazione cruciale per stimolare l'occupazione nelle regioni meridionali dell'Italia. Introdotta con la Legge di Bilancio 2021 (Legge 30 dicembre 2020, n. 178, articoli 161-167), questa misura prevede un esonero contributivo a favore dei datori di lavoro privati con sede in una delle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

L'obiettivo è l'occupazione
L'obiettivo principale della decontribuzione Sud è quello di contenere gli effetti negativi della pandemia di Covid-19 sull'occupazione e di tutelare i livelli occupazionali in aree caratterizzate da gravi situazioni di disagio socioeconomico.
Inizialmente prevista fino al 30 giugno 2022, la decontribuzione Sud è stata oggetto di successive proroghe, l'ultima delle quali, concessa dalla Commissione Europea, ha esteso la sua validità fino al 31 dicembre 2024.
In cosa consiste
L'agevolazione consiste in uno sgravio contributivo del 30% sui contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con un massimale di 6.000 euro annui per ciascun lavoratore assunto.
Beneficiari
Possono beneficiare della decontribuzione Sud le assunzioni a tempo indeterminato e le trasformazioni a tempo indeterminato di contratti a termine, effettuate tra il 1° ottobre 2020 e il 31 dicembre 2024. La decontribuzione Sud rappresenta un'opportunità importante per le imprese del Mezzogiorno, che possono così ridurre il costo del lavoro e incentivare l'occupazione, contribuendo alla crescita economica e sociale di queste regioni.
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