
La Gestione Separata è stata instituita nel 1955 e ad oggi rappresenta la cassa previdenziale "naturale" per i lavoratori autonomi c. d. “senza cassa” e per tutti i lavoratori parasubordinati. Eroga tutte le prestazioni riconosciute dai fondi previdenziali obbligatori, quali pensioni di vecchiaia ed anticipate, nonché pensioni di inabilità, reversibilità e indirette.
I requisiti per la pensione di vecchiaia e anticipata
Proprio in riferimento al conseguimento della pensione, nella Gestione Separata, è opportuno ricordare che i requisiti sono gli stessi di quelli previsti per la generalità dei lavoratori. È opportuno ricordare che la gestione è stata instituita nel 1995, pertanto il sistema di calcolo delle pensioni segue il criterio adottato a tutti i lavoratori con anzianità contributiva successiva al 31 dicembre 1995 (sistema contributivo puro). In base alla normativa vigente, la pensione di vecchiaia si consegue con 67 anni di età e 20 anni di contributi. Per quanto riguarda la pensione anticipata, i requisiti contributivi sono fissati a 41 anni e 10 mesi di contribuzione per le donne e a 42 anni e 10 mesi di contribuzione per gli uomini.
Chi non ha raggiunto i requisiti contributivi minimi in Gestione Separata, consegue ugualmente la pensione?
E’ utile sottolineare, che una buona parte degli iscritti alla Gestione Separata, non può far valere 20 anni di contributi e pertanto, in base alle regole generali, non è possibile conseguire la pensione. Tuttavia, esiste una particolarità. E’ prevista infatti, la possibilità di conseguire ugualmente la pensione se ricorrono alcuni requisiti legati all’ammontare dei contributi versati ed alla misura dell’assegno pensionistico. È ormai acclarato che la pensione di vecchiaia, è conseguibile con 20 anni di contributi e 67 anni di età. Tale requisito vige per la generalità dei fondi previdenziali. Caso particolare è quello previsto per gli iscritti alla Gestione Separata che nonostante abbiano conseguito il requisito anagrafico, non possano far valere 20 anni di contributi utili. Orbene, per questi lavoratori, può costituire un'ancora di salvezza la previsione secondo cui, può conseguire la pensione a 71 anni di età, l'iscritto alla Gestione Separata che può far valere 5 anni di contribuzione utile, a patto che l'importo dell'assegno pensionistico sia pari ad almeno 2,8 volte il trattamento minimo pensionabile. Per l’anno 2023, il trattamento minimo pensionabile è fissato in euro 563.74. Pertanto, può conseguire la pensione, l’iscritto alla Gestione Separata che, in base ai contributi versati, raggiunge la soglia di mensile di euro 1578.42 euro.
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